Quando
si decide di iniziare a pescare a molagna e
cavedanera, la prima cosa con cui si deve fare i conti è la
spesa da affrontare
per procurarsi la barca e le varie attrezzature necessarie.
Visto
e considerato che, senza ombra di dubbio, nella
maggior parte dei casi si parla di cifre piuttosto considerevoli (l’imbarcazione
è sicuramente ciò che va a pesare maggiormente),
è naturale essere preoccupati
di poter andare a buttare dei soldi inutilmente, nel caso scoprissimo
poi che
non è una tecnica che ci piace o semplicemente che un domani
possa capitare di
appendere ruote e barchini al chiodo; non avendo mai provato questo
tipo di pesca e
trovandosi ancora indecisi, la cosa
più sensata da fare prima, sarebbe dunque quella di uscire in barca
con qualcuno che
pratica -meglio se bene- queste tecniche, facendosi così
un’idea più chiara e
reale.
Un
errore da non commettere assolutamente è, per
cercare di risparmiare, scegliere una barca inadatta o
sottodimensionata; in
questa pesca la barca è il fulcro, come già
spiegato varie volte nel sito un’imbarcazione
troppo piccola, instabile sulle onde e con scarsa tenuta della
direzione di
traina, renderà l’azione di pesca difficoltosa
facendo ben presto desistere
chiunque anche se convinto ed appassionato. Altro particolare da tenere
ben in
considerazione è se, durante le nostre uscite, saremo da
soli oppure con un
amico che si “sacrificherà” al timone
(va comunque precisato che il vero
protagonista della pesca a traina è proprio chi dirige la
barca), nel primo
caso dovendo per forza avere un natante adatto che permetta di staccare
le mani
dalla guida senza intraversarsi subito. Anche qui entrano in gioco
altri
vantaggi e non, le barche più grandi andrebbero ormeggiate con costi impegnativi
nei cantieri od ormeggi privati, barca incustodita e sbalzi di livello
da tenere
d’occhio nei posti comunali; scaricarle da un carrello
è fattibile ma già più
impegnativo, ed il pescatore solitamente cerca velocità e
praticità. Quelle in alluminio,
sotto questo aspetto, sono invece già più idonee
e facili, sopportando anche
vari ed alaggi maldestri od in condizioni difficili (attenzione
però, il punto
debole di questi scafi sono le giunzioni che con il tempo possono
aprirsi),
adatte quindi a chi ama le trasferte ma anche qualora si intenda
praticare pesche
dove può tornare utile un natante più agile e
maneggevole negli spostamenti in
acqua (nello spinning per esempio), ma poi bisognerà
realmente vedere se
togliendo le mani dal timone abbiano un comportamento valido, anche qui
è
consigliabile comunque stare su buone dimensioni.
Ovviamente
anche per il motore sarà meglio fare un
acquisto ben fatto, andarne a recuperare uno vecchio ed inaffidabile
per
risparmiare, finendo poi per impazzire ad ogni uscita, è
decisamente meglio lasciar
perdere..
Se
poi capitasse che un pescatore decida di non
pescare più a traina, non è detto che la barca
debba per forza essere dismessa,
nei grandi laghi ci sono tante ed interessanti alternative da fermi,
tra cui
spinning tutto l’anno, coregoni, salmerini, persici e lucci
in verticale, agoni
d’estate e molto altro ancora..
Per
quanto riguarda le attrezzature la spesa varia
molto a seconda di cosa si decide di portare a casa, e può
essere addirittura
nulla se si auto costruisce tutto -ci sarà da mettere in
conto solo filo esche
piombi ecc..- ma ovviamente oltre al tempo necessario
bisognerà essere abili sul
serio e sapere alla perfezione cosa si sta facendo, portare in barca
attrezzi
mal funzionanti o poco pratici renderà la pesca difficile
facendo perdere
rapidamente la pazienza; c’è però da
dire che, per gli appassionati del “fai da
te”, una propria creatura che dopo vari tentativi, messe a
punto e fatiche alla
fine dà i risultati sperati, è motivo di immensa
soddisfazione..
Se
una persona ama la pesca i soldi spesi in
acquisti adeguati non saranno mai buttati: a parte il fatto di far
girare una
piccola e sana economia (chi produce e vende attrezzature,
imbarcazioni, motori
ecc.) la nostra barca, le nostre attrezzature, sia che si tratti di una
canna,
un mulinello, una ruota od un barchino, se ben tenute le avremo per
sempre, se
poi capiterà di volerle vendere avranno sempre comunque un
valore, non
otterremo quasi mai quello che abbiamo pagato all’inizio (e
va sottolineato che
le imbarcazioni ed i motori subiscono una svalutazione simile a quella
delle
auto) ma si sa, per nulla si ha nulla..
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