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INTRODUZIONE La molagna e la cavedanera sono due antichi ma ancor oggi efficacissimi sistemi di pesca a traina rivolti ai predatori ed utilizzati esclusivamente nei grandi bacini lacuali. La loro principale caratteristica è sicuramente quella di poter coprire un ampio raggio d’azione, che consente al pescatore di aumentare le probabilità di cattura in ambienti molto vasti; la molagna è una pesca tipicamente di fondo, nella cavedanera si avrà invece un’azione più superficiale. In molti considerano, visto il tipico utilizzo di più esche contemporaneamente e la mancanza di contatto diretto con la preda come invece accade con una canna in mano, questi due tradizionali sistemi di traina in acque interne poco sportivi, ciò non toglie che si tratta indubbiamente di tecniche in cui contano parecchio le capacità di chi le pratica, oltre alla ovvia conoscenza delle acque e delle diverse prede, alla padronanza dell’imbarcazione e dell’attrezzatura; e cosa non da poco, permettono di effettuare catture altrimenti difficili se non improbabili con qualsiasi altro tipo di pesca, vedi per esempio i grossi esemplari di trota lacustre (divenuti ormai sempre più rari). Sebbene qui decisamente meno in voga, il catch and release potrà essere praticato, logicamente con la vertenza di sostituire le ancorette delle esche con degli ami singoli senza ardiglione (o almeno schiacciare quelli sulle ancorette) ed aumentare il diametro delle lenze per poter accorciare il più ragionevolmente possibile la lotta con il pesce, altrimenti dannosa se troppo prolungata; e come sicuramente già ben sapete, qualche piccolo accorgimento in fase di salpaggio, di slamatura e maneggio sulla barca. Volendo trattenere qualche esemplare da gustare in tavola, rispettando misure limiti e divieti su un grande lago, non si correrà il rischio di andare all’inferno, anche se, visti i tempi, un corretto rilascio o perlomeno una volontaria maggiorazione della misura minima legale, rimane sempre un bel gesto. Ma, catture a parte, un’uscita in barca su questi bellissimi laghi (e abbiamo
la fortuna di averne diversi in Italia), fatta magari in pieno
inverno, immersi nel silenzio e padroni in un lago deserto con paesaggi
da
cartolina, può valere benissimo un cappotto!
L’unico 'ostacolo' da superare per
poter godere di queste meraviglie chiaramente sarà quello
economico, inutile
dire che chi non dispone già di un’imbarcazione
dovrà per forza procurarsela.. Per quanto riguarda la pesca
vera e propria il discorso invece cambia, perché se
è vero che in commercio esistono
attrezzature (vedi molagne, cavedanere, pali, ruote di recupero ecc..)
perfette,
affidabili (e costose), è altrettanto vero che se si
è discretamente abili con
il ‘fai da te’ e si ha una certa dose di buona
volontà, si riesce ad autocostruirsele
ottenendo buoni risultati ed a risparmiare notevolmente, oltre alla
soddisfazione personale di avere creato qualche cosa che funziona!
Proprio
sull’attrezzatura e sull’organizzazione in barca
occorre spendere
qualche parola in più, perché è
sicuramente uno dei punti fondamentali in
questo tipo di pesca, combinare pasticci, grovigli e pescare male
durante un’uscita
per non avere idee chiare o attrezzature idonee, fa passare presto la
voglia e,
peggio ancora, porta a farsi un’idea sbagliata di una pesca
che, una volta
capita e provata nella giusta maniera, non sarà
più complicata come sembra.. Questo sito insomma, può essere considerato come una guida utile soprattutto al principiante o a chi voglia avvicinarsi per la prima volta a questa singolare pesca. |
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